Tessa Cartwright, sedici anni, viene
ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa, priva di
memoria. La ragazza è incredibilmente sopravvissuta a uno spietato serial
killer che ha ucciso tutte le altre sue giovani vittime per poi lasciarle in
una fossa comune su cui pianta dei particolari fiori gialli. Grazie alla
testimonianza di Tessa, però, il colpevole finisce
nel braccio della morte. A quasi vent’anni di distanza da quella terrificante
esperienza, Tessa è diventata un’artista e una mamma single. Una fredda mattina
di febbraio nota nel suo giardino, proprio davanti alla finestra della sua
camera da letto, un fiore giallo, che sembra piantato di recente. Sconvolta da
ciò che quell’immagine evoca, Tessa si chiede come sia possibile che il suo
torturatore, ancora in carcere in attesa di essere giustiziato, possa averle
fatto trovare un indizio così esplicito. E se avesse fatto condannare un
innocente? L’unico modo per scoprirlo è scavare nei suoi dolorosi ricordi e
arrivare finalmente a mettere a fuoco le uniche immagini, nascoste per tanti
anni nelle pieghe della sua memoria, che potranno davvero riportare a galla la
verità …
Finalmente un thriller degno di questo
nome. Certo, non siamo ai massimi livelli di suspense, il libro inizia
piuttosto lento e frammentario, ci ho messo un po' ad inserirmi nell’alternanza
tra presente e passato, ma una volta ingranata la marcia giusta è stato
impossibile fermarmi ... E poi il libro era finito. Il seme del dubbio si è
insinuato nella mia mente circa a metà della storia. Ha iniziato a germogliare,
a farmi fare due più due, a farmi mettere insieme i pezzi... per poi scoprire
che ero fuori strada! All'inizio della lettura ero tranquilla, assimilavo le
informazioni e le mettevo da parte per quando mi sarebbero tornate di nuovo
utili, poi, piano piano, mentre mi inoltrano nella storia di Tessa/Tessie,
l'inquietudine è cresciuta in modo esponenziale, insieme alla sete di sapere.
“Sono molto fortunata. Ogni volta che
sto per dimenticarmelo le ragazze Susan, le altre margherite gialle, e lo
ricordano in coro.”
Questa è la storia di Tessa, 18 anni
dopo, sopravvissuta miracolosamente alla follia di un serial killer all'età di
16 anni. Lei non ricorda nulla, ma nel suo inconscio sa qual è la verità.
Terrell Goodwin è l'uomo che sta scontando la sua pena per questo delitto, per
il quale sarà giustiziato secondo la legge vigente nello stato del Texas. Ma il
vero colpevole continua a perseguitare Tessa a distanza di 18 anni, piantando
per lei margherite gialle. Cosa succederà a Tessa? E a Terrell? Non penserete
davvero che ve lo dica! Per saperlo non vi resta che leggere.
“… ma c’è stato un periodo della mia vita in
cui ho creduto fortemente che il polline delle margherite gialle si sarebbe
attaccato come una maledizione a chiunque mi avesse sfiorato una spalla o
stretto la mano.
Ma adesso sono cresciuta. Agli sconosciuti
offro la stessa stretta di mano ferma di mio nonno, abbraccio mia figlia almeno
due volte al giorno e permetto ai miei amici di bere un sorso di tè freddo dal
mio bicchiere, il tutto senza battere ciglio. Questo però non vuol dire che
abbia smesso di essere una margherita dagli occhi neri. È un marchio che
rimane. Come schizofrenica. Grassa. Affetta da deficit dell’attenzione.”
Il
romanzo è diviso in tre parti; La prima, costituita da capitoli brevi in cui si
alterna il pov di Tessa oggi e la Tessie del 1995. La seconda alterna capitoli
con il conto alla rovescia all'esecuzione di Terrell, e la testimonianza di
Tessie ai tempi del processo. La terza e ultima parte, presenta un' alternanza
tra il pov di Tessa nel presente, e quello di Lydia, la migliore amica di
Tessa, nel passato.
“ Come in una favola dei fratelli Grimm, ho
dato potere a qualcosa che non ne aveva. L’inferno può essere contenuto in uno
specchio. O in un pisello. O in una
margherita gialla.”
Passato e presente si fondono, non
mancano i colpi di scena e la tensione. L'autrice, con uno stile coinvolgente e
serrato, ha costruito la trama in modo da tenere il lettore incollato alle
pagine con il fiato sospeso.
Questo romanzo pone l'accento sulle
conseguenze dei traumi che possono colpire chiunque, e delle cicatrici profonde
che lasciano come un segno indelebile. Spesso ho pensato che Tessa fosse
talmente traumatizzata da essere diventata una pazza visionaria, ho provato il
suo dolore e la sua sofferenza... Ma non nascondo l' irritazione che ho provato
leggendo le pagine relative a quando era appena uscita dall'ospedale, quando si
era chiusa nel suo guscio e non voleva collaborare con le persone che cercavano
di aiutarla.
È una storia di fantasia che si
poggia su basi reali: gli aspetti riguardanti la scienza forense
(affascinante), il ruolo della terapia nei traumi psichici e il procedimento
della pena di morte nel Texas.
Questo libro mi è piaciuto
tantissimo, è stato amore a prima vista e le mie aspettative non sono state
disattese. Ne consiglio la lettura a tutti gli amanti del thriller.
Nata in
Texas, è una giornalista pluripremiata, che ha lavorato per varie testate
locali («Fort-Worth Star Telegram», «The Detroit News» e «The Dallas Morning
News»). Con Gli occhi neri di Susan è arrivata in vetta alle
classifiche degli Stati Uniti e presto dal suo romanzo sarà tratto un grande
film. Vive a Dallas. Per maggiori informazioni, visitate il sito juliaheaberlin.com.
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