martedì 9 febbraio 2016

IL RISVEGLIO DI FAHRYON di Daniela LoJarro



«Nulla è solo ciò che sembra»
Fahryon, neofita dell’Ordine dell’Uroburo, fugge dalla capitale del regno di Arjiam insieme ad Uszrany, cavaliere dell’Ordine del Grifo, per evitare di cadere nelle mani del potente nobile Primo Cavaliere del regno, il nobile Mazdraan, segretamente adepto della Malia, l’insidiosa magia legata al Silenzio e al Vuoto. Tuttavia, durante la precipitosa fuga, il nobile Mazdraan cattura Uszrany; Fahryon, invece, è tratta in salvo da Vehltur, un misterioso Magh. Mentre Uszrany, prigioniero del nobile Mazdraan, scopre sconcertanti segreti sulla storia del regno e impara a convivere con i fantasmi del suo passato, Fahryon, sotto la guida di Vehltur, inizia il cammino iniziatico che, prova dopo prova, la prepara al confronto con il suo avversario, il nobile Mazdraan.   

Dopo aver assaporato “Fahryon - Il suono sacro di Arjiam (Parte Prima)” è il momento di parlarvi della seconda parte in cui ritroviamo Uzrany. Non sarà più il semplice cavaliere dall’aria un po’ ingenua che abbiamo incontrato nel precedente libro, ma comprenderà sconvolgenti segreti sul passato del regno grazie all’incontro\scontro con Pakudd, il primo cavaliere del re.

Nel frattempo Fahryon, la nostra beniamina, è in preda ad una gravosa inquietudine per aver visto morire e quindi perduto per sempre i suoi più cari affetti… È consapevole che l’amato Uszrany sia ancora prigioniero tra le grinfie del malvagio Madzaraan e quindi non ha nessuno che possa aiutarla a superare questo terribile senso di solitudine e smarrimento. Non ha dimenticato il suo ruolo di neofita dell’Ordine dell’Uroburo, ma venendo in contatto con nuovi personaggi perfezionerà le sue doti di combattente. E, seguendo il tortuoso corso degli eventi, sarà finalmente pronta a fronteggiare l’acerrimo nemico per consentire l’ascesa al trono di Sahrjym.
Ma non si tratta soltanto di chi siederà su quel trono: in questa battaglia si decreterà il destino del regno di Arijam, e in quali mani andrà a finire l’Armonia?

«La risposta alla tua domanda te la sei già data da sola, Fahryon, con la prova che hai superato oggi», le fece notare Tyrnahan. «Il nobile Mazdraan ha liberato il tuo drago ma tu hai volto la sua forza a tuo favore: non hai permesso che il tuo istinto avesse il sopravvento su di te e la forza del drago non ti ha distrutta. La tua estrema sensibilità e l’istinto del tuo cuore potrebbero essere una debolezza ma allo stesso tempo rivelarsi come la tua arma vincente, perché... Nulla è solo ciò che sembra», sottolineò. «La prossima volta forse sarà il drago della superbia della mente a farti dubitare del Mistero oscurando con un velo la vera Conoscenza; oppure il drago tenterà di offuscare il tuo animo con l’esaltazione del fanatismo facendoti credere di detenere la Conoscenza assoluta. È solo percorrendo la via dell’equilibrio con te stessa e con il Mondo che giungerai a svelare il Mistero della Conoscenza: questa è l’Armonia o Sintonia. Oggi, però, è giunto il Tempo, Fahryon: la visione di Xhanys è compiuta», aggiunse con dolcezza. 

Perciò al grido di «Nulla è solo ciò che sembra» verranno alla luce tutti gli intrighi e i complotti ai danni di Sehetre.
Non voglio svelarvi nient’altro per scansare il pericolo di spoiler e per non togliervi il piacere di leggerlo.

Rispetto alla prima parte ho notato una sorta di “crescita” da parte della scrittrice, i fatti vengono narrati con maggiore cura e finalmente inizia ad esserci un po’ più di azione e dinamicità, che ha sicuramente vivacizzato e aumentato la cadenza di lettura. Anche in questo secondo libro non manca il binomio magia\suono che si intersecherà ancora una volta nell’eterna lotta tra il bene e il male.


Riconfermo che Daniela LoJarro ha un’ottima padronanza della lingua italiana e ciò si evince dalla scelta vincente di una determinata terminologia; tuttavia la forza del romanzo non sta nel contenuto in quanto tale, ma bensì nelle descrizioni minuziose che conferiscono alle ambientazioni una nota evocativa e suggestiva. E, dato che adesso ho inquadrato meglio lo stile di scrittura, non annoiano, ma piuttosto conferiscono maggiore scrupolosità all’esposto. 

La narrazione è fluida e l’uso del discorso indiretto ci offre la possibilità di essere al corrente di tutte le sfaccettature del carattere dei personaggi che si avvicendano di pagina in pagina, infatti, hanno una loro psicologia ben definita. La Lojarro lascia loro ampio spazio, tutti, anche quelli secondari, possiedono una loro rilevanza all’interno del racconto.

Ho rivalutato di molto la figura di Fahryon: se nel primo libro spicca per la sua caparbietà, in questa seconda parte colpisce il suo buon cuore, ma anche la scelta di cercare di essere un po’ più razionale e meno impulsiva. Mi è piaciuta molto la coppia Fahryon – Uszrany, finalmente troviamo una relazione in cui la donna è una vera combattente che non aspetta di essere salvata, ma che lotta con le unghie e con i denti per ciò in cui crede… Un posto speciale nel mio cuore ce l’ha Mazdraan con il suo essere ironicamente sadico e allo stesso tempo affascinante e carismatico, un antagonista con i fiocchi.
La scrittrice ci fa entrare in punta di piedi in un mondo fatto di magia, intrighi e lotte per la salvaguardia della popolazione, il tutto calibrato con accuratezza, con lo scopo di farci conoscere meglio lo splendido scenario di Arijam e delle sue leggende.

Perciò cosa state aspettando? Addentratevi anche voi nel regno di Arijam per scoprire la potenza del Suono Sacro! Io me ne starò buona ad aspettare che esca la terza parte di questa favolosa trilogia.
Un fantasy all’italiana perfetto per trascorrere piacevoli momenti immersi in un microcosmo insolito e non convenzionale, adatto agli gli amanti di questo genere.



Daniela Lojarro è nata a Torino. Terminati gli studi classici e musicali (canto e pianoforte), vince alcuni concorsi internazionali di canto che le aprono le porte fin da giovanissima a una carriera internazionale sui più prestigiosi palcoscenici in Europa, negli U.S.A., in Sud Corea, in Sud Africa nei ruoli di Lucia di Lammermoor, Gilda in Rigoletto e Violetta in Traviata. Alcuni brani che ha inciso sono entrati nelle colonne sonore di diversi film, fra i quali «The Departed» di M. Scorsese, «Il giovane Toscanini» di F. Zeffirelli e «I shot Andy Wharol» di M. Harron. Si dedica anche all’insegnamento del canto e alla musico-terapia come terapista in audio-fonologia, una rieducazione della voce e dell’ascolto rivolta ad adulti o bambini con difficoltà nello sviluppo della lingua oppure ad attori, cantanti, commentatori televisivi, insegnanti, manager per sviluppare le potenzialità vocali.


2 commenti:

  1. Grazie di cuore a Elisa per questa bellissima recensione! Sono felice che anche questa seconda parte ti sia piaciuta e che tu abbia visto la crescita dei personaggi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te di avermi dato la possibilità di leggerlo! :*

      Elimina