Cerca pace e riposo, ma non solo.
Da tredici anni tutta la famiglia ha
rotto i ponti con la donna, per una lite di cui, a casa sua, nessuno parla mai.
La ragazza, un po’ per gioco, un po’
seriamente, si è convinta che la nonna Epifania, di cui porta il nome, nasconda
un segreto inconfessabile.
Fani non lo sa, ma il vento ha già
cominciato a chiamarla. Soffia dalle profondità del bosco, di notte, portando
fino a lei uno stormo di creature alienate, nate col solo scopo d’impedirle di
rispondere al suo richiamo; di seguirlo fino all’accesso ai territori
misteriosi, stupefacenti, ma anche pericolosi, da cui proviene.
La prima cosa che mi attira di un libro,
come capiterà a molti di voi, è la copertina, e quella di questo romanzo mi ha
colpita all'istante per i colori e l’immagine molto suggestiva e misteriosa.
Spesso essa costituisce un cosiddetto “specchietto per le allodole”, traendo in
inganno il lettore. Ma anche questa volta sono stata fortunata.
Ho iniziato la lettura di questo
romanzo senza particolari aspettative, e, quasi senza accorgermene, mi sono
ritrovata catapultata in un mondo magico e bellissimo.
Ma partiamo dall’inizio. La
protagonista è Fani (diminutivo di Epifania), una ragazza appena diplomata, che
decide di trascorrere le vacanze post- diploma presso la nonna paterna, della
quale porta il nome. La nonna abita in un paese sperduto sulle colline di un
luogo imprecisato, dove la gente vive in maniera retrograda; decide quindi di
trascorrere l’estate all’insegna del riposo e della ricerca della pace
interiore, senza tv, cellulare e altri strumenti tecnologici. Affida soltanto i
ricordi delle proprie giornate ad Arci, il suo diario.
La famiglia di Fani ha interrotto i
rapporti con la nonna tredici anni prima, per motivi a lei sconosciuti; questa
vacanza la porterà a scoprire i segreti celati dalla donna per tanti anni e non
solo: le permetterà di vivere una delle
avventure più romantiche,straordinarie e, allo stesso tempo, terrificanti della sua vita.
Vicino alla casa della nonna c’è un
sentiero, che porta ad una radura; qui si trova Ezechiele, un castagno,
all’ombra del quale Fani aggiorna il suo diario, anche quando inizia a sentire
il richiamo del vento e scopre un mondo e una natura che le appartengono, ma
che vanno molto oltre l’umana concezione.
“Il vento soffia ancora più forte:
poi mi sono accorta che non era solo il vento ciò che sentivo, ad esso si era
aggiunto un altro suono, una specie di musica che si alzava e abbassava di
tono, sempre più veloce, come quando si sfrega un dito bagnato sull’orlo di un
bicchiere, ma molto più potente”
Un romanzo
intriso di misteri e magia, dove niente è ciò che sembra. Una storia di eredità e crescita. Molto bello
il rapporto nonna-nipote che cresce e si solidifica pagina dopo pagina, segreto
dopo segreto. Boschi, sentieri, alberi secolari. Un vecchio paese,un’ atmosfera
suggestiva.
“Segui il sentiero che
attraversa il bosco senza nessuna deviazione e ricorda: tutto quel che vedrai
non è realmente là”
La grande abilità
descrittiva dell'autrice ha un potere evocativo: le immagini prendono forma davanti
agli occhi del lettore, senza appesantire la lettura, che risulta scorrevole e
coinvolgente. Lo stile narrativo alterna il punto di vista del narratore
esterno a quello di Fani, reso attraverso le pagine del suo diario; non manca
poi “il diario nel diario” e altre lettere.
Una trama ben costruita, un intreccio
complesso e ben sviluppato dall’inizio alla fine. Buona la caratterizzazione
dei personaggi; spettacolare la resa del mondo sospeso in un altro tempo e in
un altro spazio, con le sue creature magiche e non, a volte inquietanti e
spaventose. Non conoscevo questa autrice e sono rimasta piacevolmente colpita
dal suo modo di scrivere e raccontare questa storia: una favola dal sapore
antico e moderno, tra passato e presente, sogno e realtà, fantasia e
razionalità, romanticismo e terrore.
Una storia in cui l’amore è capace di
abbattere qualunque tipo di ostacolo e barriera; dove è più importante
l’essenza dell’apparenza (quella consapevolezza di sé che la maggior parte di
noi, purtroppo, non ha) e dove la paura diventa solo un lontano ricordo.
“L’amore è diverso. Ti divora. E risveglia
i sensi”
“Nonostante ogni loro tradizione
professi l’esatto contrario, credono che le mente sia soltanto pensiero
racchiuso nel cranio, e che la pelle sia un confine invalicabile.
Si credono chiusi e anche piccoli. Sono
talmente convinti di questo da non arrivare praticamente mai a sentirsi l’un l’altro.
Per questo tendono ad usare l’aspetto esteriore per giudicarsi. Usano la vista
e si guardano negli occhi e non sono mai certi di nulla. Non sanno ciò che
sono. In un certo senso strisciano e arrancano, perché non sanno di avere le
gambe.”
Durante la lettura non ho potuto fare
a meno di sintonizzarmi sui sentimenti e gli stati d’animo della protagonista;
un senso di inquietudine mi ha accompagnata per tutto il viaggio, tenendomi a
tratti col fiato sospeso.
Poiché sono
presenti tutti gli elementi di cui mi piace leggere in un fantasy, ne consiglio la lettura a tutti gli amanti
del genere; colgo l’occasione per complimentarmi con l’autrice per avermi (e
averci) regalato questa bellissima storia.
Rossella Romano abita
a Prato, in Toscana, fin dalla nascita nel 1971. E' felicemente sposata con due
figli già quasi adulti: Serena, 22 anni (che cura le sue copertine), e Mirko,
16 anni. Lavora a tempo pieno come impiegata precaria. Scrive da quando era bambina,
ma ha iniziato a farlo seriamente quando sua figlia aveva due anni e lei
ventiquattro, buttando giù in 10 mesi un lunghissimo romanzo che fu poi
pubblicato dalla Casa Editrice Nord, nella Fantacollana, in tempi in cui lo
spazio per gli autori italiani era davvero ridottissimo. Dopo di quello ha
scritto un romanzo di fantascienza che era rimasto inedito fino ad oggi. Ha
comunque continuato a scrivere, lavorando sporadicamente al suo terzo romanzo,
("Quella notte il vento", appunto), ma relegando la scrittura, la sua
vera passione, ad un magico angolo in cui immergersi di tanto in tanto. Solo
l'estate scorsa ha deciso che fosse il momento di rimettersi in gioco con il
self publishing. Ha pubblicato "Immateria", il suo secondo libro, poi
i due racconti nuovi e totalmente inediti: "Nel Buio" che è un
horror, ma anche romantico, e "Fuga da Ia", racconto cyberpunk. Con i
suoi scritti esplora i generi fantasy, fantascienza ed horror, poiché adora le
storie straordinarie, che non potrebbero accadere nella realtà. Il suo
scrittore preferito è Stephen King e nel tempo libero si diletta anche con le
creazione con il fimo (PAGINA DEVIANTART).
La sua massima come scrittrice è :
"Scrivo i libri che mi piacerebbe leggere".
Che emozione, sono felice che la storia di Fani sia entrata così profondamente in sintonia con te, Valeria, grazie davvero.
RispondiEliminaRossella
grazie a te di cuore per avermi regalato una storia tanto intensa.
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